corsa consapevole

Federica racconta la sua esperienza della Corsa Consapevole

Per capire come mi sono avvicinata al metodo della corsa consapevole, devo raccontarvi brevemente la mia storia di corsa. Prima, però, una precisazione: con corsa consapevole intendo un approccio basato sull’attenzione al proprio corpo e al benessere.

Ho iniziato a correre nel 2009, quasi per gioco, grazie a un evento sportivo organizzato dalla mia azienda in occasione del decennale. Dopo quell’esperienza, il mio collega Sergio decise di iscrivermi alla Maratona di Parigi. Secondo lui, avrei dovuto partecipare solo come spettatrice, ma alla fine l’abbiamo corsa insieme, con soli tre mesi di preparazione!

All’epoca, Sergio non conosceva ancora il metodo della corsa consapevole, quindi i nostri allenamenti si basavano esclusivamente su tabelle, tempi e chilometri. Non mi pesava allenarmi, ma la corsa era diventata un impegno da rispettare: se alla fine di una sessione non mi sentivo stanca e sfinita, significava che l’allenamento non era stato efficace. La domenica era dedicata alle gare e, ad ogni partenza, sentivo sempre un nodo allo stomaco: l’obiettivo era dare il massimo e, se possibile, piazzarsi bene.

Dal 2009 al 2015, mi sono tolta molte soddisfazioni: grazie alla corsa ho girato mezza Italia, ho raggiunto record personali, ma ho anche dovuto affrontare diversi infortuni durante la preparazione delle gare. Poi è arrivata la pausa “famiglia”, con due figli a poca distanza l’uno dall’altro e un’ernia al disco che mi ha immobilizzato la gamba destra per quasi un anno. Quando chiedevo ai medici se avrei potuto riprendere a correre, la risposta era sempre la stessa: “Nelle sue condizioni, la corsa fa male”.

Ma dentro di me sapevo che dovevo riprendere. Ho iniziato con esercizi, poi con la camminata, fino a tornare a correre. Ho ripreso le vecchie tabelle di allenamento, ma questa volta gli infortuni sono arrivati quasi subito. Ero sul punto di mollare quando Sergio mi ha suggerito di provare il metodo della corsa consapevole: niente più schede o tabelle rigide, solo ascolto delle sensazioni abbinate a esercizi specifici.

Correre è diventato un piacere e non più un dovere. Dopo ogni uscita mi sentivo bene e non vedevo l’ora di tornare a correre. Niente più gare ogni domenica, ma solo obiettivi mirati per testare i miglioramenti, senza ansia alla partenza né dolori post-corsa.

La conferma definitiva è arrivata ieri, 23 marzo, durante la Corsa dell’Acqua, la mia gara obiettivo che preparavo da novembre. In questi mesi, Sergio mi ha proposto allenamenti sostenibili, che sono riuscita a seguire con costanza, senza mai tornare a casa esausta e, soprattutto, senza infortuni. Oggi ho già voglia di correre di nuovo: le gambe sono leggere e le sensazioni sono tutte positive.

Posso dire con certezza che il metodo funziona alla grande e non smetterò mai di ringraziare Sergio per avermelo fatto conoscere.

24/03/2025 Federica Mencarelli

dal 01/07/2023 Views: 59

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