





PASSEGGIATA ALLA FIERA


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LA
RESPIRAZIONE
di Orlando Pizzolato
www.orlandopizzolato.com
e-mail:
Pizzorl@keycomm.it
La corsa di resistenza è essenzialmente uno sport aerobico, e ciò significa che
i muscoli lavorano al meglio in presenza di un'adeguata quantità d'ossigeno, che
arriva loro grazie all'aria inspirata dai polmoni e trasportata dal sangue.
Quanto più intenso è lo sforzo tanto maggiore è la quantità d'ossigeno che i
muscoli utilizzano, e si arriva anche a delle situazioni in cui l'impegno fisico
è così elevato che l'ossigeno non è più sufficiente ed i muscoli, per continuare
a sostenere lo sforzo, producono in quantità elevata l'acido lattico. In questo
caso, quando l'acido lattico si accumula, si parla di sforzo aerobico.
Ecco quindi che la respirazione è un aspetto importante per ogni disciplina
sportiva di resistenza. Ogni atleta può svolgere degli esercizi specifici che
migliorano il tono e l'efficienza dei muscoli respiratori (intercostali esterni
ed interni, elevatori delle costole, scaleni ed anche diaframma), come ad
esempio ampie circonduzioni delle braccia, delle spalle, anche associati ad atti
inspiratori ed espiratori profondi. Anche la stessa stimolazione respiratoria
che si ha durante la corsa, soprattutto quando si corre ad andature elevate, è
sufficiente a migliorare l'efficienza dei muscoli della respirazione.
Fino a pochi anni fa il consiglio che i genitori davano ai figli che facevano
attività sportiva, era quello di respirare sempre con il naso perché era
credenza che arrivasse più aria, che fosse più pulita ed anche ad una
temperatura ideale per non danneggiare le vie respiratorie ed i polmoni. Ma se
questo suggerimento è valido per gli ultimi due aspetti, non lo è invece per il
primo: respirando con il naso entra meno aria rispetto a quando si respira con
la bocca.
E' vero invece che la respirazione nasale rende l'aria più pulita in quanto i
peli e le ciglia delle cellule epiteliali del naso depurano l'aria da eventuali
polveri.
Per quanto riguarda invece la temperatura dell'aria inspirata, respirare con il
naso è certamente consigliabile quando fa molto freddo, di solito quando la
temperatura è inferiore a 0°.
In definitiva si può tranquillamente respirare con il naso se lo sforzo fisico
da sostenere è piuttosto blando, ma con l'aumentare dell'intensità i muscoli
hanno bisogno di maggior ossigeno e diviene naturale spalancare la bocca alla
ricerca di tanta aria. Se si volesse insistere a non aprire la bocca anche
quando il ritmo di corsa è sostenuto, ci si ritrova presto in debito d'ossigeno
con i polmoni che bruciano e le gambe pesanti per l'accumulo di acido lattico.
Ci sono podisti che, preoccupati dal fatto che respirare aria molto fredda possa
danneggiare le vie respiratorie i polmoni, mettono sulla bocca delle mascherine
di tela in modo che l'aria si riscaldi. Questa è una giusta precauzione quando
la temperatura dell'aria è inferiore a 5° sotto zero. Tuttavia, i veri pericoli
sono limitati, a meno che già non si soffra di patologie particolari delle vie
respiratorie.
Molti atleti in questi ultimi anni fanno attività sportiva mettendo al naso
degli specifici cerotti che dilatano le narici. In effetti, in questo modo dal
naso entra anche il 30% in più di aria rispetto a quando non si usano i cerotti,
ma in ogni caso l'aria che entra nei polmoni è inferiore a quella che si respira
con la bocca. L'esempio più evidente è che in gara molti atleti, pur avendo il
cerotto sulle narici, hanno la bocca spalancata alla ricerca di quanta più aria
possibile.
Articolo tratto da:
http://www.buongiorno.it/
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